Le pensioni in Canada e differenze con l’Italia.
- Andrea Boi

- 21 set
- Tempo di lettura: 4 min

Il sistema pensionistico canadese non è come quello italiano. Lo dico a scanso di equivoci e anche per evitare i soliti luoghi comuni. Affermazioni quali, il Canada è alla frutta, le pensioni non pagano neanche più l’affitto sono fuorvianti perché non tengono conto di alcuni aspetti centrali del modello contributivo canadese. In Italia il sistema pensionistico è per lo più pubblico, le pensioni integrative private non sono diffuse e questo alimenta la storiella secondo la quale in Italia da pensionati si viva meglio.
Una prefazione doverosa. In Canada vige un sistema fortemente orientato all’individualismo. Ne ho parlato spesso, alle volte ho anche accennato al ruolo della religione nella società, il come certi aspetti spirituali abbiano plasmato anche il modello lavorativo. In Canada si crede ancora al ruolo centrale dell’individuo prima ancora di quello dello Stato. Gli individui sono fautori del loro avvenire. Pensare di addossare allo Stato il ruolo di tutore è impensabile in tale modello. In Canada esiste l’assistenza, anzi qui il rispetto per i deboli è reale e non deliberatamente “gettato alle ortiche” come avviene dall’altra parte dell’oceano, dove il più delle volte non si guarda agli sprechi e dove il clientelismo è sovrano anche in tema sociale.
Ma andiamo ai fatti. Cercherò di spiegare meglio il sistema canadese. In Canada le pensioni non bastano mai. Questa affermazione è quasi giusta. Di fatto però ci si dimentica di dire che le pensioni pubbliche non sono affatto pensate per coprire il 100% del fabbisogno pensionistico. In Canada esiste la contribuzione privata. Qui, a differenza dell’Italia, esistono ad esempio dei conti registrati che agevolano l’individuo che ha così la possibilità di investire e costruire un supporto reale alla pensione pubblica. Avviene ad esempio deferendo le tasse e permettendo, così come avviene nei conti RRSP, non soltanto di mettere da parte il capitale, ma anche di vederlo crescere senza l’aggressione fiscale tipica del modello italiano. Chi contribuisce a questo genere di conti infatti riduce il reddito imponibile e conseguentemente anche la tassazione dovuta creando così un’ulteriore spinta al risparmio e agevolando ulteriormente l’investimento. Le tasse verranno pagate solamente con il raggiungimento dell’età pensionabile e nel momento in cui si incominceranno a prelevare dal conto.
In Canada, contrariamente all’Italia, le aziende spesso offrono conti come questo e sono le prime a contribuire al conto volontariamente con un deposito extra ad ogni paga. I lavoratori sono invece chiamati a contribuire ulteriormente con una deduzione dalla propria paga facendo il cd “matching”, così da raddoppiare i contributi che verranno a loro volta investiti all’interno del fondo, permettendo all’investimento di crescere negli anni tax free ovvero esente da tasse. Se questo non bastasse esistono poi i conti TFSA dove capitale e interessi sono esentasse si avete capito bene, non pagano nessuna tassa, mai, neanche quando i soldi si prelevano dal conto.
Questa sono le vere differenze con l’Italia. Anche in Canada però esistono le pensioni pubbliche e quelle integrative come la OAS (old age security) e alle volte, per i redditi più bassi esiste anche un ulteriore versamento, il GIS guaranteed income supplement, versato agli anziani con i redditi più bassi.
Ma allora tutto questo che cosa significa? In Canada si sta male? I pensionati vivono meglio in Italia? Dove sta la verità? La verità va ricercata nelle medie reali, ovvero nei numeri. Il confronto quando fatto andrebbe fatto con attenzione. Facciamo esempi concreti. In Italia la pensione media netta si aggira intorno ai 1.860 euro al mese (First Online), mentre in Canada la pensione media netta per un singolo pensionato è di circa 2.800 dollari canadesi al mese (MoneySense). Ma 2.800 dollari equivalgono quasi ala pensione italiana e allora perché spesso di legge di come il sistema italiano paghi più di quello canadese?
In Canada la pensione come già accennato deriva dalla combinazione di tre voci: Canada Pension Plan (CPP), Old Age Security (OAS) e Guaranteed Income Supplement (GIS). In Italia, invece, la pensione dipende quasi esclusivamente dai contributi versati durante la carriera lavorativa, per cui chi ha avuto stipendi elevati riceve pensioni più alte, mentre i redditi bassi non sempre godono dello stesso sostegno. La confusione spesso nasce proprio da qui. Alle volte i numeri vengono letti guardando ai pensionati “di lusso” come ad esempio dipendenti pubblici e contribuenti che hanno avuto carriere lunghe e ben retribuite.
In termini di potere d’acquisto reale però le cose cambiano e nelle medie dei numeri i pensionati canadesi riescono a mantenere un tenore di vita relativamente migliore rispetto alla media italiana, nonostante la percezione contraria. A questo si aggiunga il sostegno alle contribuzioni volontarie, la capacità di favorire il risparmio e la semplicità di accedere a forme di investimento di facile comprensione e dove la tassazione è dalla parte del contribuente.
Come già detto quando si parla di pensioni in Canada si guarda all’individuo e alla sua capacità di programmare il proprio futuro con maggiore libertà. Ecco la prossima volta quando pensate alla vostra pensione pensate meglio a come ci siete arrivati. Illudersi che sia lo Stato a doversi prendere cura di noi sempre e comunque non è solo un utopia ma anche un modo per mentire a se stessi.








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