Un momento difficile.
- Andrea Boi
- 11 gen
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 15 gen

Viviamo un momento storico cruciale. Difficile dire dover andremo a finire ma vorrei provare a fare una disamina di quanto sta accendendo con la speranza che parlarne, per quanto inutile sul piano politico, possa far pensare e riflettere un po’ di più.
I sovranisti avanzano in tutto il mondo, la guerra in Ucraina e in Israele ne sono la prova. Purtroppo è anche una prova di quanto il mondo sia diviso e schierato non dalla parte della giustizia ma dalla parte del potere. Mentre sono anni che noi occidentali ci sforziamo di “difendere” i nostri interessi in Ucraina, si hai letto bene, i nostri, in Palestina gli innocenti continuano a morire sotto le bombe sempre “autorizzate” da noi occidentali. D’altronde è noto a tutti di quanto l’uomo sia interessato a salvare vite. È noto anche al modello adottato dal futuro Presidente degli Stati Uniti d’America che con i suoi slogan elettorali è pronto a risollevare le sorti dell’America.
Nelle ultime settimane poi si è impegnato veramente tanto nel mostrare al mondo che lo spirito “americano” è insito non solo in lui ma nei suoi sostenitori. Al centro del mondo si pone lui con la sua chioma lucente e le sue trollate e quando non arrivano direttamente da lui, ci pensa il “migrante” Musk a definire le priorità della nuova amministrazione.
Tra le priorità c’è certamente quella di fare gli interessi americani. Make America Great Again così dice e allora per farlo incominciano a minare gli equilibri politici di qua e di là. Lo fanno con tanta naturalezza che quasi viene da chiedersi se il detto “due pesi e due misure” casomai qualcuno non l’avesse capito valga soprattutto quando a scendere in campo ci sono gli USA. Proprio in quel momento i lacchè europei si scordano dei principi di libertà e di sovranità, principi internazionali che ancora una volta valgono solamente quando violati da potenze estranee ai nostri interessi, ad esempio la Russia di Putin.
La Groenlandia, terra indipendente ma sotto la corona Danese e pertanto europea non è l’Ucraina ma soprattutto a minacciarla non è la Russia ma il padrone Americano. Allora viene da chiedersi ancora una volta il senso dell’UE e del suo peso politico internazionale. Qualcuno si lancia in una timida risposta ma poi, fortunatamente per noi arriva il premier italiano a rassicurare gli animi. Nel suo tentativo di apparire “bella e capace a tutti i costi” non si può certamente sottrarre dallo strizzare l’’occhiolino alla nuova amministrazione americana, si sia mai.
Se l’esercizio dell’azione militare non viene esclusa per Groenlandia e Panama lo è almeno per il Canada. A noi ci toccano gli attacchi di chi si sente autorizzato, da padrone del mondo, non solo di dimenticare le innumerevoli volte in cui i Canadesi da buoni vicini di casa e amici, sono scesi in campo, morendo, per difendere la libertà degli altri paesi, inclusa quella americana. A Trump però basta poco e allora, cogliere la palla al balzo, insultando il già disarmato e disarmante governo liberale canadese è un atto quasi dovuto quanto semplice.
Ma parliamoci chiaro, e ancora una volta sottolineo il mio spirito liberale, fino a quanto sono accettabili le parole soprattutto quando dirette ai danni di alleati, anzi buoni alleati? Il buon Musk mette a tacere Trudeau dandogli della ragazza, adesso mi domando dove siano le femministe e la sinistra?
Il mondo ha preso una piega sovranista e io mi domando le ragioni di tale shift. Vediamone alcune. Il mondo ha vissuto anni di debolezza in cui le nostre libertà sono state messe all gogna senza troppi sforzi a cause di un Virus, certamente pericolosissimo, ma forse meno di quanto ci hanno fatto credere.
È bastato poco a chiuderci a casa e per farci uscire ci hanno convinto che bastasse prendere un vaccino costruito in cinque minuti di orologio. Da quel momento sono saltati molti altri equilibri e le economie sono scivolate così in basso che è bastato poco ad alcuni per arrivare al potere. Non dico certo che la causa del sovranismo sia stato il covid ma certamente è innegabile che il malcontento generato anche dagli effetti covid abbia aperto la porta a certe posizioni, alcune di queste in passato non sarebbero mai state possibili, se non negli anni più bui dell’umanità.
È così, anche a causa di questi effetti collaterali che è iniziata la “caccia al cattivo.” Il cattivo lo abbiamo trovato nei più deboli e questo a causa della politica, soprattutto di sinistra, che negli ultimi anni si è occupata di tutto tranne che delle famiglie e dei lavoratori. Si pensava che per essere politicamente corretti e maggiormente di sinistra fosse necessario dedicarsi all’ impoverimento della società. Così la classe media, quella che ha sempre sostenuto le economie nazionali, è andata lentamente a morire. Le famiglie sono diventate sempre più povere causa un assistenzialismo becero ed inutile che ha avuto come unico scopo quello di comprare voti e mantenere povero chi era già povero e far diventare poveri e inadeguati chi invece aveva sempre pensato che l’arricchimento personale potesse arrivare dall’impegno e dal lavoro.
A questo si aggiungono poi i milioni di poveri arrivati in massa da paesi che noi occidentali abbiamo sfruttato e dominato, perché il nostro non ci bastava più. Da lì si è passati facilmente a far credere che la causa della nostro impoverimento fosse da ricercare nell’arrivo dei nuovi migranti e di gente più povera di noi, non nel modello capitalista fallimentare adottato fino ad oggi.
Come fare d’altronde a non capire che il mio malessere non derivi dall’indiano che lavora a minimum of wage? Semplice no? È così, la sinistra assente e demenzialmente attaccata a politiche dedite all’ impoverimento della classe media ci ha lasciato nelle mani di chi pensa che espandersi territorialmente e conquistare nuove risorse possa essere la risposta al Make America Great Again. Ora continuiamo a fare finta di niente e pensare che vada tutto bene.
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