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Attenzione ai luoghi comuni.

Aggiornamento: 21 ago 2023


Foglia d'acero

Scegliere di immigrare è una scelta importante, spesso definitiva. Per alcuni, direi per i più, è spesso un salto nel vuoto, una scommessa da vincere e talvolta una meta a cui non si arriverà mai, o quasi. Immigrare in un altro paese significa affrontare sfide spesso non previste e allora è facile cadere nei ricordi e nella malinconia della vita passata. L'esperienza è quasi sempre la stessa e oggi parlo in prima persona perché chi scrive questi articoli non è indenne dai ricordi e talvolta di sentimenti contrastanti.


Il titolo di questo post parla di luoghi comuni, ecco, sfatare alcuni dei luoghi comuni che spesso aleggiano nei nostri ricordi è di grande aiuto quando si affronta il grande passo, ovvero lasciare tutto per andare altrove. Quando si parla di Italia così come di Canada i luoghi comuni sono veramente tanti e badate bene che non lo dico io ma i riscontri oggettivi che solamente un migrante è in grado di vivere e fronteggiare in una sfida in cui assegnare il vincitore è spesso difficilissimo. Vediamo alcuni dei luoghi comuni che mi sono ritrovato ad affrontare nel mio lungo percorso canadese.


In Canada si mangia male, non si cucina mai e poi e chi può battere la cucina italiana? Bene, seppur riconoscendo la qualità indiscussa delle ricette del bel paese, generalizzare troppo può impedire di godere appieno delle caratteristiche del paese che vi sta accogliendo. In Canada esistono ristoranti di tutti i tipi e per tutti i gusti e sarà anche perché il multiculturalismo è rappresentato in tutte le forme, la cucina non è da meno e allora finiamola col rimpiangere il piatto di spaghetti ed impariamo ad aprire gli occhi ma soprattutto la mente. Rientro in Italia almeno una volta all'anno e quando mi preparo alla "vacanza" incomincio ad idealizzare i piatti e le pietanze locali, come fossero un lontano ricordo di piaceri vissuti in una vita precedente. I ricordi e talvolta le delusioni riecheggiano a volte rivivendo il territorio e non vi nascondo che spesso e volentieri ho rimpianto la varietà di piatti internazionali presenti in Canada.


I canadesi sono un popolo freddo e troppo orientato agli affari. Si in parte è vero, ma la domanda che vi faccio è la seguente: A quale parte del Canada ci si riferisce e soprattutto con quale parte di Italia ci si confronta? L'indiscutibile accoglienza meridionale italica potrebbe infatti quasi competere con l'accoglienza talvolta riscontrabile in alcune provincie canadesi. Lavoro in una zona piuttosto rurale e non vi nascondo di essere affascinato dal calore della gente che ci vive. Allora dove finisce l'Italia e dove incomincia il Canada? Dove stanno le differenze se non nei nostri pregiudizi? Le differenze le fanno piuttosto la dimensione delle città ed il normale indebolimento dei rapporti interpersonali che si possono riscontrare in centri industrializzati o fortemente orientati al business, ma badate bene, non vi è alcuna differenza sostanziale tra i rapporti riscontrabili in città come Toronto o Milano o ad esempio quelli che si possono instaurare in centri cittadini più piccoli come Halifax e Cagliari.


Se viviamo male in un nuovo paese potremmo arrivare ad idealizzare pregi che potrebbero essere benissimo riscontrati anche nei posti in cui ci siamo trasferiti, se solo fossimo capaci di aprire gli occhi e come già detto soprattutto la mente. Il luogo comune può diventare anche la ragione stessa per cui ci si trasferisce. Ad esempio. Le persone che guardano al Canada come metà in cui trasferirsi pensano che lavorare da queste parti sia facile e che arricchirsi lo sia ancora di più. Il Canada è un grande paese ed è indiscutibile che le opportunità lavorative offerte dal mercato del lavoro siano maggiori, come numero di offerte in primis, al mercato del lavoro italiano. Detto ciò, non esiste una formula matematica per raggiungere il successo, e vivere in un paese di opportunità non significa affatto realizzarsi per forza. Diciamoci la verità, se si è mediocri in Italia, probabilmente si è destinati ad una vita mediocre anche in Canada. Il valore aggiunto arriva infatti da noi e così, se siamo realmente bravi non è assolutamente impossibile realizzarsi anche nel bel paese. Il luogo comune si nasconde dietro all'angolo e così diventa facile idealizzare mete lavorative senza alcun tipo di riscontro reale.


In Canada non succede mai nulla, tutti vivono serenamente e le città sono tra le più sicure al mondo. Poi ci si dimentica di citare che ad esempio Toronto, o almeno, alcuni dei suoi quartieri, stanno diventando giorno dopo giorno, luoghi in cui bande armate sia affrontano sempre più frequentemente, quasi a voler emulare alcune ben note città americane. Il discorso potrebbe essere prolungato all'infinito e toccando una infinita varietà di aspetti perché quando si fa la scelta di andare a vivere all'estero non possiamo "trasferirci" solo fisicamente.


L'adattabilità ad una nuova vita dipende da noi. Se siamo arrivati fino a qui d'altronde è perché il posto da cui proveniamo ci stava stretto e allora che senso ha rimpiangere il nostro paese continuamente? Piuttosto, perché non ci sforziamo di accettare il cambiamento e di riconoscere i valori delle nostre scelte? La risposta è una sola, adattabilità, cerchiamo di lavorare su noi stessi, ancora prima di pensare di trasferirci. E voi che cosa ne pensate? Secondo voi i luoghi possono influenzare il percorso di vita in un nuovo paese? Se vi fa piacere commentate e ditemi la vostra.



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